Articolo del 14/02/2018

Fabia Mater è la prima struttura romana convenzionata con il SSN ad acquisire e mettere a disposizione dei propri pazienti, per gli interventi di ginecologia oncologica, urologia e chirurgia generale, una colonna laparoscopica a tecnologia OPAL1® di KARL STORZ, che può funzionare sia con luce bianca che con rilevatore di fluorescenza.

Che cosa significa?

Questa apparecchiatura innovativa, in sede di chirurgia endoscopica, consente al chirurgo di riconoscere lo stato della vascolarizzazione dei tessuti per differenziarli meglio, rendendo più precisa la tecnica chirurgica. In particolare, nella chirurgia mininvasiva, la tecnica di imaging NIR/ICG a fluorescenza consente di visualizzare anche ciò che non è visibile in normale luce bianca.

La fluorescenza si ottiene tramite l’uso del verde d’Indocianina, una molecola sviluppata negli anni ’50 nei laboratori di ricerca della Kodak per la fotografia ad infrarossi. Nel 1959 è stato approvato il suo utilizzo in ambito clinico e da allora è stata impiegata per eseguire indagini diagnostiche di cuore, fegato, occhio e polmone. Questa molecola diventa fluorescente quando illuminata con luce ad infrarossi. Se iniettata in vena, consente uno studio in tempo reale della vascolarizzazione sanguigna e linfatica di diversi organi, tra cui il colon, oltre a facilitare lo studio anatomico dell’albero biliare.

E’ una sostanza sicura e non ha effetti collaterali.

Nella chirurgia endoscopica, riconoscere le strutture in modo precoce e differenziarle meglio è una necessità e la tecnica di imaging deve sostituire l’assenza di visione diretta sui tessuti. Oltre a un’immagine ottimale, l’obiettivo dell’innovazione è ottenere sempre più informazioni supplementari per rendere più precisa la tecnica chirurgica e minimizzare la degenza e gli effetti collaterali.

Oggi si ritiene che questa tecnica di fluorescenza possa diventare uno degli standard di imaging del futuro in ogni sala operatoria, poiché si presta ad applicazioni variegate e multidisciplinari e costituisce un ulteriore strumento visivo diagnostico di ausilio per il chirurgo nelle sue decisioni.

Nel carcinoma epatico

I carcinomi epatici primari sono il sesto tipo di cancro più diffuso al mondo. Le metastasi epatiche sono addirittura 20 volte più frequenti dei carcinomi epatici primari. In combinazione con la tecnologia NIR/ICG, l’ICG offre molteplici vantaggi in chirurgia epatica.

  • Visualizzazione intraoperatoria di metastasi e carcinomi epatici, sia sulla superficie del fegato sia al di sotto di essa
  • Diagnosi di micrometastasi superficiali e vicine alla superficie con precisione millimetrica
  • Determinazione più facile dei limiti della resezione
  • Visualizzazione dei segmenti epatici

In oncologia

In numerosi interventi oncologici, identificare con sicurezza il sistema linfatico o i linfonodi sentinella può risultare problematico. Utilizzando l’ICG è possibile visualizzare intra-operatoriamente in tempo reale l’intero sistema linfatico nella regione di drenaggio del tumore. In questo modo si evita il ricorso a procedure di medicina nucleare.

Esempi di applicazione:

  • Metodo non radioattivo per la visualizzazione dei linfonodi
  • Possibilità di individuare un’elevata percentuale di linfonodi rispetto ai metodi di visualizzazione più comuni
  • Individuazione di perdite linfatiche
  • Impiego multidisciplinare, per esempio in ginecologia, urologia e chirurgia generale

Fonte: https://www.karlstorz.com/it/it/13306.htm

 

 

 

 

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