
LA SALUTE SESSUALE DELL’UOMO: CONSIGLI, PROBLEMI E TERAPIE
Riguarda circa il 40% degli ultra cinquantenni e la metà degli over 70, ma colpisce con una certa frequenza anche gli uomini di età inferiore, soprattutto se esposti a fattori di rischio cardiovascolari. È la disfunzione erettile, spauracchio maschile che, nel 75% dei casi, porta all’impossibilità di avere un’erezione e che è spesso il campanello d’allarme dal punto di vista delle malattie aterosclerotiche. Ecco perché curarla e identificarla diventa fondamentale, così come è importante la prevenzione, che si basa principalmente sulla visita dall’andrologo. A questo proposito abbiamo intervistato il dottor Barrese, urologo della Clinica Fabia Mater.
L’uomo e il suo andrologo: una questione culturale
Mentre le donne si recano regolarmente dal ginecologo e questo viene ritenuto normale, per l’uomo la reticenza ad andare dall’andrologo è di fatto una questione culturale. Se il maschio viene colpito da sintomi che pregiudicano l’esercizio della virilità di solito si chiudono in sè stessi e non hanno il coraggio di rivolgere delle domande allo specialista, anzi sperano che sia il medico stesso a farle. In una coppia molto spesso è la donna che spinge il partner ad andare dal medico, visto che la disfunzione erettile è un problema che può minare la serenità del rapporto di coppia.
Qual è l’età giusta per rivolgersi all’andrologo?
Il maschio dovrebbe rivolgersi all’andrologo fin da quando è adolescente. A tale proposito è importante sottolineare come i ragazzi da i 15 anni in poi non vengano più seguiti da uno specialista di riferimento. È proprio durante questo periodo che avviene la maturazione completa dell’apparato uro genitale e riscontrare alcune patologie come ad esempio il varicocele potrebbe evitare in futuro problemi di sterilità. Fino al 2005 la visita di leva a 18 anni segnava un controllo obbligatorio, che permetteva di far emergere le patologie che possono interessare i ragazzi, da quando il servizio di leva è stato abolito, non si effettuano più visite preventive. Per tale motivo, sarebbe molto utile almeno ogni due tre anni fare un controllo. Per quanto riguarda l’adulto invece, più che l’età dobbiamo considerare, che condizioni come l’aumento di peso, una vita sedentaria, l’ipertensione, il diabete, l’ipercolesterolemia, il tabagismo, potrebbero associarsi a un calo del desiderio sessuale con problemi di erezione, verosimilmente ciò potrebbe essere un campanello d’allarme di patologie cardiovascolari. Perciò, in questi casi spesso la visita andrologica aiuta, inviando poi allo specialista di riferimento, a evitare un peggioramento delle condizioni generali.
La disfunzione erettile è un sintomo
La disfunzione erettile non è una malattia ma un sintomo del fatto che l’organismo non sta bene. Nella maggior parte dei casi soprattutto nel giovane adulto si tratta di problematiche psicologiche, come stress, tensioni di coppia o problemi di lavoro, ma spesso come detto precedentemente anche dall’insorgenza di cause organiche secondarie, a patologie e abitudini di vita sbagliate. L’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il diabete, la vita sedentaria, il fumo di sigarette e l’abuso di alcolici possono essere la causa dell’insorgenza di malattie cardiovascolari. I vasi sanguigni tendono a chiudersi e così, come arriva meno sangue al cuore e al cervello, così ne arriva meno anche al pene con conseguente difficoltà a raggiungere o mantenere l’erezione. I farmaci assunti per migliorare l’erezione non sono curativi, ma agiscono sul sintomo. Solo risolvendo il problema a monte è possibile poi sospendere il farmaco.
Qual è la fascia di età più colpita dalla disfunzione erettile?
Colpisce il 13% circa della popolazione, più aumenta l’età più cresce il rischio di avere questo problema. Quasi il 40% dei pazienti intorno ai 50-55 anni e il 50% degli over 70 ha problemi di disfunzione erettile. Il motivo è legato al fatto che dopo i 50 anni se si ha uno stile di vita scorretto, si può verificare un aumento del fattori di rischio cardiovascolare, l’assunzione poi di alcuni farmaci che vengono prescritti la cura delle patologie cardiovascolari ha come effetto collaterale il deficit erettile. Per questo, si consiglia uno stile di vita sano, che preveda anche un’attività fisica, principalmente quella aerobica, che aiuta il metabolismo e che sia regolare e costante nel tempo.
Quali sono le cure possibili per la disfunzione erettile?
La terapia di prima linea per la disfunzione erettile è la terapia farmacologica, in alcuni casi la dove non è sufficiente, in una fase iniziale può essere coadiuvata dalle onde d’urto. Si tratta di un trattamento assolutamente indolore, senza controindicazioni o effetti collaterali. Ha un meccanismo d’azione che tende a migliorare l’attività vascolare, cioè la circolazione del sangue all’interno del pene, e quindi favorire l’erezione. Nel caso queste terapie non dovessero funzionare, è possibile comunque impiantare una protesi peniena. Intervento chirurgico che oggi ha raggiunto un alto standard di qualità, di efficacia ma soprattutto di soddisfazione da parte dei pazienti e delle loro mogli.
I farmaci per l’erezione possono far male al cuore?
“Assolutamente no – ha risposto lo specialista -. Il Sildenafil, più conosciuto come Viagra fu sintetizzato nel 1989 da un gruppo di chimici della Pfizer che ricercavano sostanze adatte al trattamento dell’ipertensione arteriosa e dell’angina pectoris. Il farmaco dimostrò da subito di avere scarsi effetti su tali patologie ma di essere molto efficace nel trattamento della disfunzione erettile. L’unica controindicazione all’assunzione dei farmaci per l’erezione è il contemporaneo utilizzo di nitroderivati oppure pazienti con diagnosi di retinite pigmentosa, per il resto non hanno nessuna limitazione”.