Articolo del 24/05/2023

La mammografia è l’esame di prevenzione più importante per le donne. Il metodo più affidabile per rilevare precocemente il cancro al seno, anche in presenza di piccole alterazioni nel tessuto mammario.

La mammografia consente di individuare il tumore nelle sue fasi iniziali, quando le dimensioni sono ancora molto ridotte, aumentando così notevolmente le possibilità di guarigione.

Approfondiamo l’argomento con il Prof. Gioacchino La Vecchia, medico radiologo della Fabia Mater.

Mammografia: cosa sapere

L’esame principale per la diagnosi del cancro al seno è la mammografia, un importante strumento diagnostico per rilevare lesioni nell’organo, anche le più piccole. La mammografia, che consiste in una radiografia della mammella, ha un alto potere diagnostico e consente una diagnosi precoce della malattia, facilitando un intervento tempestivo ed efficace.

Mammografia con tomosintesi: cos’è e quali sono i benefici

I moderni mammografi con tomosintesi stanno gradualmente sostituendo le tradizionali apparecchiature per la mammografia. La tomosintesi è un’aggiunta agli strumenti più recenti che consente una scansione tridimensionale della mammella, offrendo una dettagliata analisi stratigrafica dell’organo mediante una scansione millimetrica. Questa tecnologia combina le immagini acquisite durante l’esame per fornire una visione più completa e dettagliata.

La tomosintesi è in grado di individuare lesioni tumorali anche di piccole dimensioni e ben circoscritte, contribuendo in modo significativo alla diagnosi precoce delle forme tumorali. Ciò riduce il rischio di diagnosi erronee e fornisce referti più precisi ed accurati.

Inoltre, il mammografo con tomosintesi offre ulteriori vantaggi, tra cui immagini più nitide rispetto ai referti tradizionali e una maggiore precisione nella previsione, eliminando artefatti.

Questo tipo di mammografo è particolarmente efficace nelle donne giovani (di età attorno ai 40 anni) che possono avere ghiandole mammarie dense, poiché è in grado di indagare in profondità e rilevare lesioni che in passato potevano essere più difficili da interpretare.

Nell’ospedale Fabia Mater, è disponibile questa strumentazione avanzata, che consente diagnosi precoci e accurate, contribuendo al benessere delle pazienti e a una maggiore consapevolezza dell’importanza della prevenzione.

Con che cadenza sottoporsi alla mammografia?

Le donne dovrebbero iniziare a sottoporsi a mammografie a partire dall’età di 40 anni, indipendentemente dalla presenza di sintomi o di una storia familiare di tumore al seno. La frequenza delle mammografie successive dipende dalla densità del tessuto mammario e da altri fattori clinici individuali. Il radiologo sarà in grado di consigliare quanto spesso una donna dovrebbe sottoporsi a mammografie successive. Le donne con mammelle molto dense dovrebbero solitamente fare una mammografia ogni anno per garantire una diagnosi efficace. In assenza di sintomi clinici, il tempo minimo tra due mammografie dovrebbe essere di almeno dodici mesi per motivi di radioprotezione. Se una donna dovesse presentare sintomi clinici sospetti (come un nodulo palpabile, secrezione ematica o linfonodi ascellari palpabili) prima della scadenza della mammografia annuale, potrebbe essere consigliata un’ecografia mammaria per valutare ulteriormente il sintomo. Le donne con seno classificato come a bassa densità e senza familiarità con il cancro al seno possono sottoporsi a mammografie con un intervallo più ampio, ma comunque non superiore a due anni. In ogni caso, è importante prestare attenzione ai sintomi clinici e consultare uno specialista in caso di dubbi o preoccupazioni.

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