
MAMMOGRAFIA: UN ESAME “SALVAVITA”
La mammografia è, insieme al pap test, l’esame di prevenzione più importante per le donne. Il metodo più affidabile per la diagnosi precoce del tumore al seno, in grado di evidenziare modificazioni del tessuto mammario anche di dimensioni millimetriche.
Questo esame, infatti, permette di individuare il tumore nel suo stadio iniziale, quando le dimensioni sono ancora ridotte e la possibilità di guarigione aumenta sensibilmente.
Approfondiamo l’argomento con il Prof. Gioacchino La Vecchia, medico radiologo della Fabia Mater.
Mammografia: strumento principe per la prevenzione
L’esame principe per la diagnosi del tumore al seno è la Mammografia. Questo tipo di indagine diagnostica è fondamentale per l’individuazione delle lesioni a carico dell’organo ed è in grado di rilevare anche le più piccole formazioni. Infatti, la Mammografia, che altro non è che una radiografia alla mammella, ha un elevato potere diagnostico e permette un riscontro precoce della malattia aiutando ad intervenire tempestivamente e il più efficacemente possibile su essa.
Mammografo con tomosintesi: cos’è, i vantaggi e i risultati
La tradizionale apparecchiatura per l’esecuzione della mammografia sta venendo progressivamente sostituita dal mammografo con tomosintesi.
“La tomosintesi, aggiunta nei più moderni macchinari, garantisce un’analisi stratigrafica, ovvero una scansione 3D della mammella: Una scansione millimetrica dell’organo che permette la combinazione delle immagini catturate durante l’esame e ci assicura un quadro di analisi più completo”, afferma il medico radiologo.
Un nuovo mezzo diagnostico in grado di individuare le lesioni tumorali anche nelle sue forme più piccole e circoscritte. “Lo scopo principale, che si vuole raggiungere attraverso l’introduzione di questi macchinari sempre più avanzati, è la diagnosi precoce delle forme tumorali. La tomosintesi permette di ridurre le diagnosi falsate e ci restituisce referti più precisi e accurati”, specifica il Prof.la Vecchia.
Inoltre, l’utilizzo del Mammografo con Tomosintesi garantisce ulteriori vantaggi:
- immagini più definite rispetto ai referti classici;
- eliminazione di artefatti, con capacità predittiva più accurata;
Il mammografo con tomosintesi è particolarmente efficace nelle donne di giovane età (40 anni). La sua capacità di indagare in profondità in presenza di ghiandole mammarie dense, (tipiche delle donne giovani,) permette di individuare lesioni che un tempo potevano rimanere non interpretate adeguatamente.
“In Fabia Mater abbiamo questa strumentazione. Il nostro mammografo con tomosintesi permette diagnosi precoci e accurate. Un servizio fortemente voluto per tutte le nostre pazienti. Un passo importante verso la consapevolezza che la prevenzione è il primo passo per combattere il tumore al seno”, dichiara il medico.
Con che cadenza sottoporsi alla mammografia?
A tutte le donne è consigliato sottoporsi alla mammografia dall’età di 40 anni, a prescindere dalla presenza di sintomi o di familiarità. Sarà il radiologo, in base alla densità mammaria rilevata alla mammografia e ad altre valutazioni legate al quadro clinico individuale, a indicare la cadenza opportuna con cui eseguire nuovamente l’esame.
Abitualmente, le donne con una mammella molto densa, dovranno sottoporsi all’esame mammografico con cadenza annuale, intervallo più utile a garantire una diagnosi efficace in questa tipologia di mammelle.
In assenza di sintomi clinici, per motivi di radioprotezione, l’intervallo tra un esame mammografico e il successivo non deve essere inferiore ai dodici mesi.
Tuttavia se la donna, prima della scadenza del controllo annuale, dovesse presentare dei sintomi clinici sospetti (come ad esempio un nodulo palpabile, una secrezione ematica, dei linfonodi palpabili in ascella) potrà sottoporsi a un’ecografia mammaria per definire la natura del sintomo clinico.
Le donne con un seno classificato a bassa densità e quelle che non hanno familiarità con il tumore, possono eseguire la mammografia con un intervallo più ampio ma mai superiore ai due anni. Anche in questo caso, però, è opportuno prestare la massima attenzione a eventuali sintomi clinici e, in caso di dubbi, contattare tempestivamente lo specialista.
Quando fare la mammografia: i periodi di distensione del seno
“È preferibile eseguire l’esame nella prima metà del ciclo mestruale, perché è il periodo in cui il seno è meno teso ed è quindi più agevole effettuare la necessaria compressione. Nelle donne in menopausa invece è generalmente possibile eseguire l’indagine in qualunque momento”.
Mammografia in gravidanza e allattamento: si può fare?
“Ovviamente lo stato di gravidanza è una delle controindicazioni per eseguire l’esame, che invece è assolutamente consentito durante l’allattamento.
Nella mia esperienza personale, anzi, la mammografia ci ha permesso di fare la diagnosi sia nelle donne in allattamento, sia nelle portatrici delle protesi”, conclude la il Prof. La Vecchia.