Articolo del 25/01/2023

“È tutto nella tua testa” è la risposta che molte pazienti affette dalla nevralgia del nervo pudendo hanno ricevuto almeno una volta nella loro vita, trascorsa per anni alla ricerca del riconoscimento medico e sociale della loro condizione patologica.

Un dolore intenso e invalidante, che non sempre viene diagnosticato prontamente e spesso è trattato in modo improprio. Parliamo della nevralgia del pudendo causata da intrappolamento del nervo omonimo (PNE). Come forma di dolore è ascrivibile al dolore neuropatico, colpisce la regione del nervo pudendo, sia nel sesso maschile che femminile.

Il sintomo principale della nevralgia del pudendo è il dolore pelvico, descritto come intenso, acuto e che in alcuni casi provoca insensibilità e intorpidimento della zona interessata.

Il trattamento della nevralgia del pudendo può prevedere diversi approcci che consentono di rendere le sensazioni dolorose meno frequenti ed invalidanti.

  • Evitamento di fattori scatenanti il dolore come l’andare in bicicletta, costipazione o stare seduti per lunghi periodi di tempo nell’arco della giornata.
  • Riabilitazione: occupa un posto molto importante nei pazienti in cui il dolore deriva da spasmi muscolari; in questo caso si possono eseguire esercizi specifici che comprendono ginnastica per il pavimento pelvico. La terapia fisica aiuta a rilassare i muscoli rilasciando le contratture.
  • Terapia farmacologica: c’è un’ampia gamma di farmaci utilizzati nella gestione del paziente: analgesici, miorilassanti e anticonvulsivanti anche se non esistono studi specifici che ne hanno valutato l’efficacia in tale problematica. Viene utilizzato anche il blocco del nervo pudendo attraverso l’infiltrazione di anestetico locale o steroidi in un’area che circonda il nervo. Il blocco può essere somministrato senza guida o con l’ausilio di ecografia, fluoroscopia o tomografia computerizzata (TC), quest’ultima è la più coerente.
  • Chirurgia di decompressione: considerata il miglior trattamento per la PNE. I quattro diversi approcci sono transperineale, transgluteale, transischiorettale e laparoscopia che aiutano a rimuovere la causa della compressione e differiscono nel loro accesso all’area di intrappolamento.

Oggi condividiamo l’intervista ad una paziente che si è sottoposta ad un intervento di chirurgia del nervo pudendo. Il racconto personale di una donna che ha lottato contro un dolore cronico e che oggi ci racconta il suo percorso di guarigione.

Intervento di decompressione chirurgica: intervista ad una paziente operata dal Dott. Cappa

Quanti anni fa è stata operata?

Il quattro giugno 2019

Che sintomi aveva prima dell’intervento? Che disturbi aveva? Come è arrivata all’intervento?

Prima dell’intervento non potevo alzare pesi, avere rapporti. I dolori erano osceni. Era tanta fatica e tanto dolore. L’intervento per me è stata una salvata perché dopo una mesata dall’intervento ho cominciato a star sempre meglio, sempre meglio. E devo dire che oggi non ho più problemi.

Quanto tempo è passato?

Un mese e mezzo. Posso dire di aver risolto tutti i miei problemi.

Ha consultato altri sanitari prima dell’intervento?

Sì, e mi era stato sconsigliato l’intervento per il fatto che non avrei avuto risultato. Sarei andata a stare peggio, sarei andata a complicare una situazione molto complessa.

Questo è uno dei problemi con il dolore pelvico cronico, spesso causato dalla nevralgia da compressione del legamento sacro spinoso, che riguarda una pluralità di figure professionali quali il neurologo, il fisiatra, la gran parte, ignorano la possibilità di risoluzione dell’intervento chirurgico, che è la via più razionale per risolvere questo problema.

Può precisare meglio l’esordio della sintomatologia clinica del dolore cronico?

Il dolore è comparso dopo un intervento di  prolasso della vescica e da lì è cominciato tutto. Il postoperatorio è andato bene, poi sono comparsi i dolori. Riuscivo ad attenuare il dolore solo con antidolorifici. Sono riuscita a sopportare i dolori per quasi quattro anni, non riuscivo a piegarmi e non ce l’ho fatta più. La situazione non era più tollerabile. Era come se sentissi un peso che mi portavo dietro tutto il giorno e quando mi sedevo il dolore si accentuava. Grazie all’intervento chirurgico, la mia vita è cambiata ed ad oggi ho riacquisito la mia serenità.

L’èquipe del Prof Cappa è uno dei pochi centri nel Lazio che effettua interventi di decompressione del nervo pudendo, consentendo ai pazienti di risolvere in maniera definitiva il problema della decompressione nervosa.  

Una squadra di professionisti che si impegna quotidianamente nel cercare di offrire la soluzione migliore a pazienti che convivono con una problematica che ha un grande impatto sulla qualità della vita. 

“Il punto fondamentale è rivolgersi allo specialista giusto. L’urologo è in grado di valutare tutti i distretti del pavimento pelvico, è la figura chiave per fare una diagnosi accurata, coordinare i vari specialisti coinvolti, accompagnare il paziente lungo il percorso di cura e indirizzarlo verso un trattamento, non solo chirurgico.”

Durante la visita è importante stabilire un buon livello di confidenza, parlare con la paziente, perché è solo parlando che si riescono a scoprire disturbi o disfunzioni che altrimenti, per pudore, non verrebbero dichiarati.”

 

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