
Nevralgia del nervo pudendo, quali sono le terapie disponibili?
Un dolore cronico e invalidante che non sempre viene diagnosticato prontamente e spesso è trattato in modo improprio. Parliamo della nevralgia del pudendo causata da intrappolamento del nervo omonimo (PNE). Come forma di dolore è ascrivibile al dolore neuropatico, colpisce la regione del nervo pudendo, sia nel sesso maschile che femminile. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Manlio Cappa, responsabile del reparto di Urologia della clinica Fabia Mater.
Dott Cappa, che cos’è la nevralgia del nervo pudendo?
“La nevralgia del pudendo, chiamata anche neuropatia del pudendo, è una patologia caratterizzata da dolore pelvico cronico che può colpire entrambi i sessi. Quando essa interessa le donne, spesso si associa una forma pregressa di vulvodinia mentre negli uomini alla disfunzione erettile. Per entrambi, in generale, può essere collegata a sintomi del tratto urinario, disturbi della minzione e problematiche ano-rettali.”
Quali sono le cause?
Questa sindrome trova origine da lesioni o irritazioni del nervo pudendo, uno dei nervi principali del bacino, che può risultare così compresso o intrappolato. Tra le cause della nevralgia del pudendo possono figurare l’utilizzo eccessivo della bicicletta (infatti si parla anche di sindrome del ciclista), il parto e cicatrici derivanti da interventi chirurgici.
Il dolore è di tipo posizionale e più intenso durante il giorno quindi peggiora, solitamente, in posizione seduta e quando si indossano abiti aderenti. La neuropatia del pudendo può, infatti, verificarsi se il nervo pudendo è danneggiato, irritato o intrappolato.
“Le cause possono essere molteplici e variabili, ad esempio una lesione da stiramento, ma portano tutte alla compressione del canale Alcock e per questo la patologia è anche conosciuta come “intrappolamento del nervo pudendo”. La compressione può essere asintomatica per un lungo periodo per poi manifestarsi con i suoi tipici sintomi provocando disfunzioni nervose.”, spiega il Prof. Cappa.
Neuropatia del pudendo, quali sono i sintomi?
“Il sintomo principale della nevralgia del pudendo è il dolore pelvico, descritto come intenso, acuto e che in alcuni casi provoca insensibilità e intorpidimento della zona interessata. Il dolore perineale può presentarsi all’improvviso o svilupparsi nel tempo con sintomi che interessano anche i glutei e gli organi genitali sia maschili che femminili e le aree circostanti”, continua il medico.
Tra le sensazioni più comuni figurano bruciore, schiacciamento, tensione, fitte o formicolio oltre che un dolore costante ma che peggiora in alcuni momenti e migliora in altri, ad esempio un disturbo maggiore quando si è seduti che si allevia una volta che l’individuo è in piedi o sdraiato.
Tra gli altri sintomi si segnalano sensazione di bruciore e incontinenza fecale e/o urinaria. Perciò si tratta di una problematica che influenza notevolmente la qualità della vita di una persona.
Il dolore solitamente peggiora quando si sta seduti per molto tempo e, al contrario, si riduce quando ci si alza in piedi o si sta sdraiati. Spesso, la nevralgia del pudendo si associa a problemi urinari, rettali e sessuali, tra cui:
- Vulvodinia nella donna (da cui sintomi correlati come dispareunia, intolleranza al contatto vulvare, esacerbazione del dolore post-coitale);
- Disfunzione erettile nell’uomo;
- Sintomi del tratto urinario e disturbi della minzione (pollachiuria, disuria);
- Problematiche ano-rettali (dischezia, aumento del dolore dopo la defecazione).
Nevralgia del pudendo: quali sono gli esami per la diagnosi?
“L’iter diagnostico per la nevralgia del pudendo precede l’analisi della sintomatologia emersa durante la raccolta dei dati anamnestici e dell’esame obiettivo. In particolare, l’ispezione della zona deve escludere le anomalie che causano dolore, come ad esempio quelle responsabili di dispareunia.
Nello specifico, vengono eseguiti:
- Esame vaginale o rettale: allo scopo di verificare se il dolore si manifesta quando il medico esercita una pressione sul nervo pudendo con il dito;
- Risonanza magnetica: si effettua con l’obiettivo di verificare la presenza di problemi come un nervo pudendo intrappolato ed escludere altre possibili cause del dolore
- Elettromiografia: un piccolo dispositivo inserito nel retto viene utilizzato per stimolare i nervi con lievi impulsi elettrici e verificarne il funzionamento. La valutazione elettrofisiologica può aiutare a confermare il sito di intrappolamento e il tipo di danno nervoso.”
A chi rivolgersi e come curare la nevralgia del pudendo?
Il trattamento della nevralgia del pudendo può prevedere diversi approcci che consentono di rendere le sensazioni dolorose meno frequenti ed invalidanti.
“Tra i trattamenti terapeutici disponibili figurano:
Evitamento di fattori scatenanti il dolore come l’andare in bicicletta, costipazione o stare seduti per lunghi periodi di tempo nell’arco della giornata;
- Riabilitazione: occupa un posto molto importante nei pazienti in cui il dolore deriva da spasmi muscolari; in questo caso si possono eseguire esercizi specifici che comprendono ginnastica per il pavimento pelvico. La terapia fisica aiuta a rilassare i muscoli rilasciando le contratture.
- Terapia farmacologica: c’è un’ampia gamma di farmaci utilizzati nella gestione del paziente: analgesici, miorilassanti e anticonvulsivanti anche se non esistono studi specifici che ne hanno valutato l’efficacia in tale problematica. Viene utilizzato anche il blocco del nervo pudendo attraverso l’infiltrazione di anestetico locale o steroidi in un’area che circonda il nervo. Il blocco può essere somministrato senza guida o con l’ausilio di ecografia, fluoroscopia o tomografia computerizzata (TC), quest’ultima è la più coerente.
- Chirurgia di decompressione: considerata il miglior trattamento per la PNE. I quattro diversi approcci sono transperineale, transgluteale, transischiorettale e laparoscopia che aiutano a rimuovere la causa della compressione e differiscono nel loro accesso all’area di intrappolamento, spiega il Dott. Cappa.
L’èquipe del Prof Cappa è uno dei pochi centri nel Lazio che effettua interventi di decompressione del nervo pudendo, consentendo ai pazienti di risolvere in maniera definitiva il problema della decompressione nervosa.
Una squadra di professionisti che si impegna quotidianamente nel cercare di offrire la soluzione migliore a pazienti che convivono con una problematica che ha un grande impatto sulla qualità della vita.
“Il punto fondamentale è rivolgersi allo specialista giusto. L’urologo è in grado di valutare tutti i distretti del pavimento pelvico, è la figura chiave per fare una diagnosi accurata, coordinare i vari specialisti coinvolti, accompagnare il paziente lungo il percorso di cura e indirizzarlo verso un trattamento, non solo chirurgico. Durante la visita è importante stabilire un buon livello di confidenza, parlare con la paziente, perché è solo parlando che si riescono a scoprire disturbi o disfunzioni che altrimenti, per pudore, non verrebbero dichiarati.”