
PIEDE DIABETICO: CHE COS’È E COME SI CURA?
È una delle più temibili complicanze del diabete mellito, per cui ogni anno, nel mondo, oltre 1 milione di persone perde una gamba. Circa il 25% dei pazienti diabetici sviluppa un’ ulcera nel corso della vita e una diagnosi tempestiva, un trattamento precoce sono di fondamentale importanza per evitare le conseguenze peggiori come appunto l’amputazione dell’arto.
Ad oggi, circa la metà delle amputazioni non traumatiche degli arti inferiori sono causate da complicanze diabetiche e l’85% sono precedute da un’ulcera.
La letteratura scientifica più recente dimostra che le complicanze più severe del piede diabetico (ulcere, ischemia critica e amputazione) hanno un tasso di mortalità a cinque anni superiore della media di tutti i tumori.
L’impatto sociale che ha il piede diabetico, impone una gestione tempestiva, specialistica e soprattutto personalizzata sulle necessità di ciascun paziente.
Ne parliamo con il Dott. Andrea Panunzi, specialista in chirurgia generale, esperto in chirurgia del piede diabetico della Clinica Fabia Mater.
Che cos’è il piede diabetico?
Per piede diabetico si intende una serie di complicanze croniche del diabete mellito, che causano alterazioni anatomo-funzionali del piede e della caviglia. “Il diabete è una patologia per cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente a questa, causando livelli eccessivamente elevati di zucchero (glucosio) nel sangue. Questa condizione determina un progressivo danneggiamento dei nervi periferici con perdita di sensibilità, deformità e inefficienza dei meccanismi di difesa ai traumi; alterazioni della parete dei grandi e piccoli vasi (macro e microangiopatia aterosclerotica) oltre ad un’irrigidimento dei tessuti molli che contribuiscono ad un’appoggio errato dei piedi.
L’aterosclerosi degli arti inferiori nei diabetici, spesso non si presenta con dolore durante il cammino (claudicatio) quando associata alla neuropatia che “nasconde” il sintomo del dolore.
La malattia dei vasi conseguente al diabete interessa sia le arterie coronariche con possibili eventi coronarici, per i quali nei diabetici è riportata un’incidenza da 1,5 a 3 volte superiore rispetto ai non diabetici di pari età; sia i vasi del collo con possibili eventi ischemici cerebrali (TIA, Ictus).
I danni dei piccoli vasi dell’occhio e dei reni si manifestano con la retinopatia e l’insufficienza renale cronica.
I sintomi
Il piede diabetico può presentarsi con un ampio spettro di manifestazioni che vanno dalla cute secca con deformità delle dita dei piedi, alla comparsa di ulcerazioni o gangrena.
Queste presentazioni non hanno un’unica modalità di gestione ma devono essere affrontate da un medico specialista con il trattamento più idoneo in termini di tempistica ed efficacia.
Il problema maggiore, nei pazienti diabetici, è proprio la formazione di lesioni cutanee, anche piccole, che possono degenerare in ulcere infette o in gangrena. In particolare quando si associano complicanze vascolari e neuropatiche, la causa traumatica viene spesso sottostimata e l’evoluzione peggiorativa tende ad essere molto rapida”, continua lo specialista.
“ È quindi essenziale che chi soffre di diabete si sottoponga periodicamente a controlli medici e podologici finalizzati a identificare il rischio ulcerativo del piede e a introdurre tutti i sistemi possibili di prevenzione (idratazione, calzature, plantari, riabilitazione e chirurgia preventiva)”.
Il trattamento: personalizzato a seconda dei casi e della gravità
La cura del piede diabetico dipende dalla tipologia di manifestazione clinica e dalla sua gravità. “Nei soggetti diabetici, anche in assenza di sintomi, oltre al controllo della glicemia attraverso un’adeguata educazione alimentare e una terapia personalizzata, è fondamentale la prevenzione attraverso lo screening vascolare, cardiaco e renale”, suggerisce l’esperto.
Anche nei casi in cui non si riuscisse a prevenire l’ulcerazione, questa può ancora essere curata:
- Affidandosi a medici esperti nella cura del piede diabetico come il dott. Andrea Panunzi
- Riconoscendo le cause dell’ulcera
- Impostando terapie mediche antibiotiche nei casi di infezione
- Intervenendo con una rivascolarizzazione per “riaprire” le arterie ostruite
- Proponendo calzature adeguate ed in qualche caso la chirurgia che rappresenta la soluzione dove le altre terapie hanno fallito
L’italia rappresenta uno tra i paesi occidentali più virtuosi in termini di gestione delle problematiche del piede diabetico e di riduzione del numero di amputazioni maggiori.
La chirurgia di salvataggio d’arto affidata a mani esperte, come quelle del dott. Andrea Panunzi, attraverso procedure di rivascolarizzazione e di ricostruzione del piede diabetico con tecniche avanzate, uso di materiali tecnologicamente avanzati e sistemi di stabilizzazione personalizzati garantisce un percorsco all’avanguardia in grado di determinare un miglioramento della qualità e delle aspettative di vita .