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Sindrome dell’ovaio policistico: segni, sintomi e cure

La sindrome dell’ovaio micropolicistico (PCOS) rappresenta il disordine endocrino più frequente nelle donne in età fertile con un’incidenza del 7-15% e può essere causa di sterilità dovuta alla mancanza di ovulazione che spesso caratterizza questa sindrome.

La PCOS può dar luogo anche a sequele a lungo termine come a diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari e carcinoma endometriale.

Le causa della comparsa di tale sindrome sono da ricercarsi in una combinazione di fattori genetici ed ambientali.

Ne parliamo con la dott.ssa Eleonora Sali, ginecologa della Clinica Fabia Mater.

Come si manifesta?

Il quadro clinico è estremamente variabile e va dalla completa assenza di sintomi all’irsutismo, acne e seborrea, irregolarità mestruali, obesità.

Quali sono le cause?

Le cause della sindrome dell’ovaio policistico non sono ancora completamente note, ma pare sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali.

Trattandosi di un disturbo dell’età fertile, spesso i sintomi della patologia si sviluppano con la comparsa delle prime mestruazioni (menarca), ma non è raro che compaiano anche negli anni successivi.

Come viene diagnosticata?

Innanzitutto una corretta anamnesi che permetta di raccogliere informazioni sulla presenza di sintomi e la loro insorgenza, poi studiare le caratteristiche fisiche della paziente e la presenza di obesità tramite l’indice di massa corporea (BMI). Lo studio del quadro ormonale e l’esame ecografico sono, infine, importanti step nell’iter diagnostico. In particolare, l’ecografia è caratterizzata da ovaie aumentate di volume, con numerosi follicoli di diametro compreso tra 2 e 8 mm, disposti principalmente alla periferia dell’ovaio, in sede sottocorticale, come a formare una corona di rosario.

Altrettanto importante è valutare il metabolismo glucidico e l’insulino-resistenza.

Come si cura?

la terapia dipende dai sintomi presenti e dalle aspettative della paziente. Nelle donne in sovrappeso va modificato lo stile di vita cercando di ridurre il BMI adottando una dieta sana ed equilibrata e svolgendo un’attività fisica regolare. Nei disturbi del metabolismo glucidico si possono utilizzare farmaci come la metformina. Se sono presenti irregolarità mestruali, si potrà ricorrere alla contraccezione ormonali oppure ad integratori a base di inositolo.

Se il problema è l’infertilità abbiamo la possibilità di indurre farmacologicamente l’ovulazione in associazione ad un monitoraggio follicolare ed ormonale.


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