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TAC IN FABIA MATER: QUELLO CHE DEVI SAPERE

La TAC è una metodica di Diagnostica per Immagini che utilizza radiazioni ionizzanti. Utilizzata fin dall’inizio degli anni 70, soprattutto come TAC cerebrale (per questa invenzione Hounsfield ottenne il premio Nobel), è in grado di rappresentare il corpo umano in sezioni (tomografia) secondo piani assiali, coronali e sagittali.

Spesso quando si effettua la TAC si utilizza un mezzo di contrasto iodato per via endovenosa, soprattutto per la TAC dell’addome, del torace, del cranio o dei vasi. In questo caso è necessario un digiuno di 6 ore e viene richiesto di eseguire degli esami del sangue per accertarsi che la funzionalità renale sia buona. L’utilizzo del contrasto comporta il rischio, seppur molto basso, di allergie.

Approfondiamo l’argomento con il Dott. Carlo Giannetti, radiologo della Clinica Fabia Mater.

A cosa serve LA TAC?

La TAC è una metodica di secondo livello generalmente indicata dopo l’esecuzione di esami radiografici o ecografici o in seguito a visite specialistiche.

È molto usata nella ricerca di neoplasie primitive o di localizzazioni secondarie. Trova anche un importante utilizzo nello studio del sistema nervoso centrale (soprattutto l’encefalo) e del sistema vascolare (soprattutto per lo studio dei vasi arteriosi).

Oltre ai campi tradizionali di maggior impiego (neurologico, scheletrico, traumatologico, toracico, addominale, oncologico, ginecologico, vascolare), la TAC è indicata anche per lo studio dell’apparato urinario (Uro TAC) e delle arcate dentali (Dentascan).

Come funziona la TAC?

Il paziente viene fatto accomodare sul lettino, facente parte del macchinario, e viene invitato a rimanere immobile per tutta la durata dell’esame. Intorno a lui ruota un tubo che emette i raggi X; le radiazioni attraversano il corpo del paziente, vengono convertite in segnali elettrici e infine trasformate in immagini su diversi piani dello spazio grazie a software dedicati.

A cosa serve la TAC con mezzo di contrasto?

La TAC consente di compiere indagini diagnostiche in patologie croniche, infiammatorie e oncologiche di tutte le parti del corpo. L’iniezione del mezzo di contrasto agevola la visualizzazione di alcuni dettagli utili per l’esame, come arterie, vene e linfonodi.

Come si svolge la TAC con mezzo di contrasto?

Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino che scorre attraverso un breve tunnel. Nel corso dell’esame viene iniettato con accesso venoso, un mezzo di contrasto a base di iodio, per rendere maggiormente visibili alcuni dettagli vascolari. L’iniezione determina una sensazione di calore piuttosto intensa ma che svanisce velocemente.

Quali sono le controindicazioni?

Non vi sono particolari controindicazioni nell’esecuzione della TAC. È comunque una metodica d’esame che utilizza radiazioni ionizzanti, pertanto alle donne in gravidanza o ai soggetti pediatrici viene prescritto solo se strettamente necessario. L’utilizzo del mezzo di contrasto può essere controindicato nel caso di precedente reazione allergica a quest’ultimo, insufficienza renale, grave insufficienza cardiaca e altre condizioni rare.

Varianti della TAC

Effettuiamo diversi tipi di TAC, a seconda della finalità e del distretto anatomico sottoposto a scansione:

TAC cranica: consente uno studio minuzioso delle ossa craniche, dell’encefalo e dei vasi sanguigni che nutrono quest’ultimo;

Uro TAC: la metodica è una delle particolari varianti con contrasto che permette di analizzare nei dettagli l’anatomia e la funzione di reni, ureteri e vescica (apparato urinario);

TAC Addominale: consente una valutazione attenta dello stato di salute degli organi e vasi sanguigni del comparto addominale e pelvico;

TAC Torace: è utile allo studio delle condizioni di salute dei polmoni, del mediastino e annessi vascolari;

Dentascan: metodo di acquisizione di immagini 3D indispensabile per la pianificazione di interventi a livello mascellare e mandibolare. Un supporto indispensabile nella pianificazione terapeutica attuale rispetto alle procedure di riabilitazione implantare.

FAQ (FREQUENTLY ASKED QUESTIONS)

Soffro di claustrofobia: riuscirò a fare l’esame TAC?

Il gantry dell’apparecchiatura (quello che comunemente viene chiamato “anello”) é molto corto e largo. Per tale motivo tutte le persone, anche quelle claustrofobiche, riescono a sottoporsi all’esame TAC senza problemi.

Per eseguire una TAC senza mezzo di contrasto devo rimanere a digiuno?

No, se l’esame non prevede la somministrazione del mezzo di contrasto, non è necessaria alcun tipo di preparazione.

Prima dell’esame ho eseguito una radiografia o un’ecografia: le devo portare?

Sì, occorre sempre portare gli esami precedenti. Questo consente al medico radiologo di eseguire la metodica e di refertarla correttamente, effettuando dove necessario uno studio comparativo.

Dopo l’esame mi verrà subito comunicato l’esito?

L’esame TAC prevede l’acquisizione di moltissime immagini che spesso necessitano di ulteriori ricostruzioni prima di poter essere interpretate. Il radiologo, quindi, ha necessità di avere a disposizione tutto l’esame e diverso tempo per poter effettuare una lettura corretta.


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